venerdì 14 marzo 2014

Sushi con japs!

Ciao cookers!
Finalmente sono tornata a scrivere sul blog, e ho un po' di cose da raccontarvi, come vi anticipavo sulla mia pagina facebook.
Ieri sera ho finalmente "aperto" il mio ultimo regalo di Natale: un corso di cucina giapponese presso l'accademia di cucina FoodLab. Questo corso era tenuto da due chef della catena di sushi restaurant japs!, davvero due maestri nella loro arte. 
Non è il primo corso che seguo all'accademia, e come al solito mi sono trovata benissimo: lo staff è molto cordiale e disponibile per chiarimenti e suggerimenti, si imparano sempre cose nuove, e questa volta hanno anche regalato ai partecipanti il tappetino di bambù per i roll.
Non poteva questo essere un regalo più azzeccato, perchè mi sto davvero appassionando alla cucina nipponica, e questo corso mi ha fatto scoprire alcune curiosità che voglio condividere con voi.
Il sushi ha un'origine antichissima, che risale al III secolo, quando i due caratteri cinesi che formavamo la parola sushi (pesce conservato e pesce fermentato nel riso e sale) comparvero per la prima volta in Giappone: il pesce conservato nel riso veniva inviato come contributo fiscale alla capitale, e questo primo tipo di sushi viene chiamato nare sushi.
Nel XVII secolo il governo istituì una struttura sociale e politica che indusse un incremento della produzione alimentare, con il conseguente aumento della coltivazione del riso. Pensate però che in quest'epoca il pesce per il sushi veniva bollito o marinato, e si diffusero due stili distinti di preparazione, il nigiri zushi a Tokyo e l'oshi zushi a Osaka.
Solo nei primi anni dell'Ottocento si diffuse la moda di consumare pesce crudo grazie a una venditore di pesce giapponese di Tokyo: inventò il primo nigiri appoggiando sopra a una pallina di riso aromatizzato una fettina di pesce crudo.
Esistono diverse modalità di presentazione del sushi, e quella più famosa è sicuramente è quella del makizushi, cioè riso e pesce avvolti da alghe essiccate (nori) e presentati a forma di cilindro o coni. Di questa categoria fanno parte gli hosomaki (rotoli di piccole dimensioni, con solo tipo di ripieno avvolto esternamente dalla nori), i futumaki (più grandi e con più tipi di ripieno all'interno),  i temaki (forma conica), e uramaki (il ripieno è avvolto dalla nori, che a sua volta è ricoperta da uno strato di riso, inventato recentemente per soddisfare meglio il palato di noi occidentali).

Esistono però altri tipi di sushi, come l'inarizushi, l'oshizushi, e il chirashizushi (se servito in ciotole).
Il sushi viene comunemente servito nelle Sushi Ya, piccoli ristoranti in cui si respira un'atmosfera di ospitalità e calore. Generalmente ci si siede al bancone, sia per indicare il tipo di sushi che si vuole consumare sia per vedere lo spettacolo che offre il sushiman durante la preparazione.
Il termine sushi si riferisce allo stile di preparazione, non in modo particolare agli ingredienti con cui di fa. Alcuni più famosi sono: ebi (gambero cotto), hirame (sogliola), ikura (uova di salmone), kani (granchio), sake (salmone), tako (polpo), yari ika (calamaro).
Già nel post sul pesce vi avevo elencato le proprietà nutrizionali e i vantaggi che si riscontrano nel consumare il pesce, e oggi voglio riconfermarli: il sushi è un piatto leggero e digeribile, naturale e salutare, ricco di vitamine, proteine, minerali e omega3.  Possiamo dichiararlo un piatto completo con poche calorie. 
In post successivi vi elencherò nello specifico le proprietà degli ingredienti della cucina nipponica, aggiungendo qualche ricetta per cucinare insieme questi deliziosi piatti.
Domo arigatou!
:*



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